martedì 24 novembre 2015

Intervista agli editor di ONE PIECE: Kujima e Sugita!

martedì 24 novembre 2015
Salve ragazzi! :D
Vi ricorderete che già vi abbiamo portato un sacco di interviste ed immagini interessanti dal DVD Jump Ryu, come le foto dello studio di Oda ed un tuffo nel passato da parte del Sensei.
Ebbene, oggi esauriamo gli argomenti del DVD con una bella doppia intervista a due editor di ONE PIECE: il primo storico editor di Oda che l'ha accompagnato nei suoi primi passi da mangaka professionista e l'attuale editor del nostro manga preferito.

Partiamo dal primo editor, Kaoru Kujima:

“Sono stato scelto come primo editor di Oda-sensei dopo il suo trasferimento a Tokyo, a seguito della vittoria dell'Hop Step Award con il suo 'Il viaggio notturno del demone' [titolo originale 'Ikki Yako', ndt.]. La qualità del suo lavoro era già al tempo un passo avanti agli altri. Soprattutto per i suoi personaggi, che avevano una 'forza' emotiva ancora presente nel suo lavoro odierno. C'erano sì delle parti in cui era più carente, ma nonostante tutto il suo lavoro era strabiliante ed aveva una visione del mondo che lo rendeva diverso da qualsiasi manga famoso uscito prima di allora.

Proprio come i personaggi che compaiono nelle sue opere, anche Oda-sensei aveva una forte personalità. Al tempo, durante i nostri incontri sembrava che stessimo combattendo. [ride] Solitamente i mangaka emergenti sono insofferenti nei confronti dei loro editor, ma non lo danno a vedere facilmente. Oda invece ribatteva ad ogni cosa che gli dicessi senza timore. Ovviamente lo faceva mantenendo una certa educazione. [ride] La passione che metteva nel suo lavoro lo spingeva a reagire al meglio alle nostre discussioni: tirava fuori dei pezzi ancora migliori dei precedenti. Ovviamente entrambi ci comportavamo in quel modo sapendo che così avremmo migliorato il prodotto finale, e poi io mi divertivo un sacco durante quegli scontri (incontri) tra noi due. Quando si crea un manga non esiste il 'tutto perfetto'. In un manga di solito l'editor cerca di mantenere la coerenza della storia, mentre il mangaka vuole puntare maggiormente sul lato emozionale; ma se anche una cosa non ha molta logica, se l'editor la ritiene più interessante delle alternative allora appoggerà l'idea del mangaka, così come un autore cambierà ciò che anche lui ritiene possa essere reso più interessante. E nessun mangaka vorrà mai cambiare ciò che va oltre la mera logica di un editor, perché quello è il suo campo. Per Oda-sensei valeva lo stesso: c'erano alcuni elementi nei suoi manga di cui non poteva fare a meno, perciò li manteneva in ogni caso. Come editor, io rispettavo la sua scelta.


Un’altra cosa strabiliante la faceva quando eravamo concordi su un particolare che andava modificato. Tornava da me con qualcosa di interessante che superava di gran lunga le mie aspettative. Alla fine dei nostri incontri, prima di andare, soleva chiudere dicendo: 'La prossima volta, ti porterò uno storyboard che ti lascerà senza fiato! Aspetta e vedrai!', e ogni volta lo faceva davvero. Non vedevo l’ora di vedere i suoi storyboard modificati. Con questo voglio dire che Oda-sensei ama davvero disegnare manga. Disegnava sempre, anche senza che glielo dicessi, e se gli facevi notare qualcosa sul suo lavoro, si metteva subito d’impegno per migliorarla. Disegnava anche moltissime illustrazioni a colori completamente slegate tra loro. Era velocissimo a capire le mie intenzioni e a prendere decisioni su cosa inserire o meno nel suo manga. Se anche una sua storia non veniva accettata, tornava la settimana successiva con qualcosa di totalmente nuovo, ma sempre sul medesimo ottimo livello. Anche contando tutti quelli che ho visto in passato, era una specie rara tra i mangaka emergenti.”

Queste invece le parole dell'editor attuale, Suguru Sugita:

“Il numero limitato di pagine, le difficoltà di composizione, o altri problemi simili fanno sì che ci siano un sacco di storie inedite che Oda-sensei ha ben chiare nella sua mente, ma che non abbiamo potuto inserire nel manga. La storia del passato di Señor Pink nella saga di Dressrosa era destinata a fare la stessa fine. All’inizio, Oda-sensei non avrebbe dovuto disegnare il passato di Señor Pink, ma quando gli chiesi informazioni sul personaggio, rimasi molto colpito da quanto fosse bella la sua storia, ed entrambi eravamo molto emozionati quando ne parlavamo. Alla fine non l’abbiamo inserita nel capitolo che stava disegnando al momento, pensando che questa storia sarebbe rimasta tra noi. Tuttavia è saltata fuori in un capitolo successivo. Abbiamo avuto ottimi riscontri dai lettori, quindi tutto sommato sono lieto che sia stata inserita nella serie.

Ogni tanto c’è un cenno, qui e là nei dialoghi, alla visione del mondo di qualche personaggio o a dettagli misteriosi del passato di un altro, ma potergli chiedere dettagli inediti come quelli, be’, è una delle parti divertenti dell’essere il suo editor.”



Si ringrazia OnePiecePodcast.com per la traduzione inglese.

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